Lev Tolstoj: 5 libri brevi da leggere dell’autore di “Guerra e pace”

Si pronuncia il nome di Lev Tolstoj e si pensa subito a Guerra e pace, oppure ad Anna Karenina. Al solo udir nominare il grande scrittore russo, ecco che tutti son pronti a citare i suoi capolavori e parlare di Anna e del Conte Vronskiij, oppure di Nataša Rostov e Andrej Bolkonskij. Ma il genio poderoso di Lev Tolstoj non si riduce soltanto a questi titoli – seppur famosissimi – ragion per cui ignorare le sue opere cosiddette “minori” sarebbe un vero peccato.

Sarebbe un peccato in primis perché i romanzi più brevi di Lev Tolstoj ci dicono molto sul pensiero di Tolstoj stesso; in secondo luogo perché queste opere potrebbero sorprendere i lettori e rivelare loro che il grande scrittore russo non deve essere per forza considerato una lettura “difficile” o impegnativa, una lettura “pesante” da affrontare necessariamente in tempi lunghi e dilatati di mesi o addirittura anni.

Si potrebbe inaugurare una rubrica “leggere Tolstoj con leggerezza”, detto con ironia s’intende. In realtà la scrittura del romanziere russo non è mai superficiale, va sempre a fondo e lascia un segno indelebile nella mente, anche quando è condensata in un minor numero di pagine. Eppure anche la lettura di una minima manciata di pagine di Tolstoj permette al lettore di scalare montagne e giungere alle vette del pensiero, scrutando un cielo nuovo e più vasto di quel che aveva immaginato.

Molti lettori potrebbero certamente dirvi che un libro come Sonata a Kreutzer non ha nulla da invidiare al tomo da oltre mille pagine di Guerra e pace. Ed è un libro folgorante che merita di essere letto e valorizzato, al pari di molte altre opere minori di Tolstoj.

I romanzi brevi di Lev Tolstoj

Scopriamo 5 romanzi brevi di Lev Tolstoj, opere forse meno note di Guerra e pace, che tuttavia meritano di essere lette e valorizzate.

  • 1. La Sonata a Kreutzer

Sonata a Kreutzer è un romanzo estremamente attuale, soprattutto oggi che i femminicidi sono all’ordine del giorno. Narra la storia di un uxoricidio direttamente dalla voce del suo protagonista, il marito-assassino.
Il romanzo scava nell’intimo delle coscienze portando alla luce tutte le sfaccettature di un amore malato. Sarà infatti una sonata di Beethoven, la Sonata a Kreutzer, a scatenare nell’uomo la gelosia che lo condurrà alla furia omicida.
Il libro di Tolstoj ha in ritmo serrato ed è sorprendentemente moderno nello stile e nei temi trattati. Ci trascina in un delirio lucido, mostrandoci la forza disperante delle passioni intense e incontrollabili. Il protagonista è un carnefice ma anche una vittima del sentimento più ingovernabile, la gelosia; tuttavia non riesce a suscitare pietà. Raffinata l’indagine di Tolstoj sulla concezione di amore-possessione che appare strettamente correlata al punto di vista maschile che è il prodotto, indubbio, di una costruzione sociale legata al patriarcato.

  • 2. La felicità domestica

Scritto nel 1859 da un autore appena trentaduenne, è una delle opere giovanili di Tolstoj.
La felicità domestica affronta il tema dei difficili equilibri di coppia, del mutare dei rapporti coniugali, delle incrinature profonde che infine conducono all’indifferenza reciproca che regna sovrana in molti matrimoni.
Un argomento questo molto caro a Tolstoj, che vi tornerà con insistenza anche nelle sue opere maggiori.
In questo romanzo l’autore russo si cala nei panni femminili di Mashechka una giovane donna diciassettenne che dopo un fidanzamento molto combattuto si sposa con il trentaseienne Sergey Mikhaylych. Il matrimonio tuttavia aprirà nuovi interrogativi nella mente della giovane che scopre, improvvisamente, che la “vita matrimoniale” in realtà è molto diversa da come l’aveva vagheggiata nei suoi sogni di bambina.

  • 3. La morte di Ivan Il’ič

Una delle opere più straordinarie di Tolstoj. La morte di Ivan Il’ič, a dispetto del titolo, si configura come un incredibile inno alla vita. Narra la storia di un giudice, Ivan Il’ič per l’appunto, e inizia proprio dalla notizia della sua morte che crea grande scompiglio al tribunale di San Pietroburgo; ma in realtà a turbare i colleghi non è tanto il dispiacere quanto la preoccupazione per il posto vacante. La narrazione procede dunque con una lunga analessi che ripercorre la vita del defunto. Si scopre quindi che in realtà Ivan Il’ic non ha mai vissuto davvero perché troppo impegnato a mantenere lo stile di vita artefatto “tranquillo e decoroso” della società borghese. Solo negli ultimi tre mesi della sua esistenza Ivan ha una folgorazione: la sua morte prematura ormai imminente diventa un pretesto per svelare una vita artificiosa e vuota, e in qualche modo redimersi chiedendo perdono a chi lo circonda e soprattutto a sé stesso per non aver mai realmente vissuto.

  • 4. La confessione

La confessione è l’opera della conversione di Tolstoj e rappresenta un vero e proprio percorso introspettivo effettuato dall’autore stesso. Un libro che parla di inquietudine e di ricerca della fede in cui si rivela tutto il tormento dell’animo dell’autore russo. In queste pagine Tolstoj passa in rassegna i grandi temi trattati dai filosofi classici, tra cui il suicidio, un pensiero che lo tormenta.
Solo avvicinandosi alla vita di campagna, alla semplicità dell’amore verso il prossimo l’autore riuscirà a placare le proprie inquietudini riconciliandosi con il circostante.

  • 5. Chadzi-Murat

Scritto durante gli ultimi anni di vita di Tolstoj Chadzi-Murat fu pubblicato postumo nel 1912. Narra la storia di Chadzi-Murat, un condottiero ceceno che, durante la lotta del proprio popolo contro lo zar Nicola I, abbandona i compagni per unirsi al nemico russo. Traditore o eroe? La narrazione si gioca su questa ambivalenza.
La storia, ambientata nella Russia zarista della metà del XIX secolo, narra il confronto tra due mondi, due culture, due popoli con radici comuni ma molto diversi tra loro. Nel raccontare una guerra fratricida che dilania un’intera generazione Tolstoj non risparmia neppure i dettagli più cruenti e raccapriccianti. Tolstoj descrive fiumi di sangue, il pianto atroce delle madri che perdono i figli che hanno messo al mondo, ma infine è al canto degli uccelli che lascia l’ultimo commento: sono proprio gli usignoli che ricominciano a cantare dopo il roboante fracasso di una sparatoria a rivelare l’assoluta inutilità della guerra, di ogni guerra.
Avvertite, per caso, qualche rimando all’attualità?

Fonte: Lev Tolstoj: 5 libri brevi da leggere dell’autore di “Guerra e pace” (sololibri.net)